Che significa utilizzare il Server? Che cos’è questa prospettiva metodologica e tematica? Nella prima parte di questa serie di articoli (che trovi qui) ho lanciato una sfida all’educazione digitale: superare il problema della frammentazione dei temi.
Ho presentato nella seconda parte il server (qui), ripercorrendo la storia del primo server web e facendo emergere tre elementi specifici: la visibilità, la cross-medialità ed il potere.
Infine, nella terza parte (qui) ho esplicitato le funzioni di un server nel processo di rete affiancate a specifici meccanismi di potere.
Il server nella media education è un simbolo, mutuato dall’elemento tecnico centrale della rete, in grado di aggregare insieme i diversi temi della media education e dell’educazione digitale, offrendo una narrazione coerente, flessibile e modulare.
Il server è inoltre una prospettiva, un punto di osservazione capace di superare dispositivi ed esperienze personali offrendo un’astrazione in grado di essere efficace ed efficiente per ogni singolo partecipante/utente.
Il server come aggregatore simbolico è al servizio di una progettazione didattico-educativa capace di essere modulare, flessibile e di realizzarsi dalla macro alla micro-progettazione, con efficacia, efficienza e funzionalità pratico- operative.
Consideriamo il movimento che chiediamo ad uno studente, ad esempio, quando gli chiediamo di indagare la sua esperienza in rete o uno specifico fenomeno o uno specifico servizio dal lato del server.
Questo movimento trasporta i partecipanti in quel cono d’ombra, nella stanza dei bottoni dove il server realizza le sue funzioni.
È importante sottolineare che questo movimento non è esclusivamente un’espediente narrativo fine a sé stesso, ma è, a tutti gli effetti, un cambio di prospettiva che illuminando “la zona d’ombra della rete“, quella invisibile dei server, permette di ri-scrivere, in modo nuovo, percorsi e attività di Media Education.
Nei prossimi articoli proporrò diversi esempi di come questa metodologia del server può a mio parere acquistare valore ed efficacia per chi progetta attività di media education.